
Brooklyn
La vita a Brooklyn, purtroppo, si rivelò tutt'altro che facile. In un paese dove gli immigrati non venivano visti di buon occhio, trovare un lavoro era davvero difficoltoso, e chiunque la assumesse, le dava una paga da fame che bastava a malapena per garantire la sua sopravvivenza e quella della sua bambina, costringendo Adiba a vivere in case famiglia e a rubacchiare -anche dal suo posto di lavoro- per garantire almeno alla sua bambina un minimo di stabilità. Fino a che non entrò nel giro della prostituzione. Adiba era una bella donna, aveva dei lineamenti molto peculiari e i clienti erano attratti da lei. Purtroppo, pochi mesi dopo aver cominciato a fare la prostituta, le venne trasmessa una malattia sessualmente trasmissibile e la donna si ammalò gravemente.
Comprendendo che non le sarebbe rimasto molto da vivere, rendendosi conto che non sarebbe mai riuscita a pagarsi le cure necessarie, e che la sua malattia era comunque mortale, decise di lasciare la piccola davanti alle porte di un orfanotrofio, con un biglietto che chiedeva loro di prendersene cura e come unica richiesta assoluta che venisse mantenuto il suo nome... Ishizu.
In questo orfanotrofio la piccola crebbe fino all'età di cinque anni. Non diede mai particolari problemi, era una bimba serena, sempre pronta ad aiutare gli altri e che riusciva a mettere il buonumore solo con il suo sorriso.
Nel giorno del suo quinto compleanno, durante uno dei tanti incontri organizzati nella speranza di riuscire a far adottare qualcuno dei bambini, Ishizu venne notata dalla famiglia Johnson che decise immediatamente di adottarla e crescerla. Teresa voleva a tutti i costi una bambina, e il visino di Ishizu la conquistò subito, non solo per il sorriso, ma per quegli occhi svegli e curiosi e per quella bellezza esotica che emanava.
Da quel giorno inizia una vita diversa per Ishizu, fatta di ricchezza certo ma anche di regole, ricevimenti, e necessità di brillare in ogni singola cosa facesse.
Nel suo cuore però sentiva che quello non era il suo posto, e spesso la notte, i suoi pensieri erano rivolti alla madre ormai scomparsa e al suo vero padre... Mai conosciuto.
